Sorelle e amiche: vibrazioni del cuore e altre storie
Non ho tante amiche, o forse sì. Alcune le chiamo amica, altre sorella, come i ragazzi si chiamano “bro” e le ragazze “sis”. Alcune sono colonne dell’esistenza, porti sicuri dove rifugiarsi, casa; altre sono avventure dello spirito, entusiasmi improvvisi come quando si ritrovano pezzi di noi che credevamo di aver perso; sempre c’è un percorso da coltivare e costruire. Insieme.
Alcune sono diventate sorelle perché ci conosciamo da quando eravamo bambine e siamo cresciute insieme: abbiamo vissuto i primi baci, i primi 3 di latino, le prime vacanze da sole, i primi conflitti di quando si cerca un posto nel mondo, i malumori, le scoperte, i viaggi, i racconti, le avventure, le risate ma anche i traumi, la morte di un genitore, la malattia di qualcuno vicino, le separazioni, i lutti, le angosce che schiacciano il petto e stringono le pareti intorno. Altre sorelle sono arrivate da poco intorno a una grande passione: la danza, l’India, il remare, un progetto creativo, un lavoro da fare insieme come colleghe o complici e sono diventate sorelle. Il tempo non c’entra, c’entra il sentire, c’entra quella scintilla che brilla dentro, scalda le ossa e si riflette nel luccichio degli occhi. Quella che fa sentire che siamo un’anima divisa in due, un cuore che abita in due corpi come diceva Aristotele.
Molte “amiche” in un attimo diventano “sorelle” e lì restano, basta un’esperienza simile, un fulmine, un istante. Amicizia e sorellanza sono livelli diversi di vibrazione del cuore: amica è chi ospiti in piena notte perché ha litigato col fidanzato e chi chiami, perché hai perso le chiavi di casa. Amica colora di meraviglia il mondo. Ti fa rilassare la pancia e le rughe. Ti dà uno scossone quando serve. Sa dove sei nelle onde della vita. Sorella è chi può vederti star male e tu con lei e sai che resta lì, senti che c’è a prescindere delle vicende. Vibra come amica ma con più intensità, va in profondità, pesca in radici sconosciute, risuona in una dimensione senza tempo, senza parole, senza passato e senza futuro perché tutto è racchiuso in quell’essere insieme, senza scegliersi ma essendo scelte perché non c’è scelta. E tutto splende.
Foto di Daiga Ellaby su Unsplash