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Le 10 curiosità sul Perú che mi hanno fatta innamorare di lui

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Le 10 curiosità sul Perú che mi hanno fatta innamorare di lui

“Il Perú non è solo Machu Picchu”. Me l’hanno detto tutte le persone peruviane che ho incontrato in viaggio. Hanno ragione, ci sono moltissime altre cose da vedere: siti archeologici, Ande, Oceano, città coloniali, resti inca ma anche moche e chimù, popolazioni antiche esperte nella ceramica e nella tessitura, un incontro di sapori incredibili e il Pisco Sour.

Ecco le 10 cose che mi hanno fatta innamorare:

  1. Chiclayo, al Nord, nella regione Lambayeque, è definita “Capital de la Amistad” e c’è tutta una strada “Ruta de la Amistad”, perché l’amicizia, l’accoglienza e l’ospitalità sono connaturate in modo semplice e vero alla sua gente. Sentirsi a casa è facilissimo;
  2. il Perú è il paese che, dopo l’Italia, consuma più panettoni. Pare che il dolce sia arrivato in Sud America con i marinai genovesi che cercavano fortuna a metà ottocento e poi con la famiglia D’Onofrio si sia diffuso. Oggi esistono molte varianti peruane con tante aziende locali: versioni con quinoa e kiwicha (amaranto), farina di mais e patate. Si mangia tutto l’anno non solo a Natale;
  3. i matrimoni possono durare anche una settimana in cui si canta e si balla e i peruviani amano condividere la gioia in modo rumoroso, quindi bisogna sperare di non capitare in una casa o una stanza d’hotel vicino ad una festa (a meno di non farsi invitare);
  4. Machu Picchu non è il Perú però non si può non vedere perché è una delle sette meraviglie del mondo. Bisogna prenotare per tempo perché gli accessi sono limitati e il via vai di bus e guide lo rende un po’ Disneyland ma si può scappare facendo qualche scalino a Huchu’y Picchu e godere della vista. Per chi ha voglia (e per me la prossima volta) ci sono rovine più grandi e ancora in parte da scavare come Choquequirao (in quechua “culla dell’oro”), si arriva con 4 giorni di trekking e pare meraviglioso e molto più imponente (ancora?);
  5. Il Perú ha una cucina meravigliosa, frutto di incroci continui. Gli stufati andini si sono mescolati ai fritti asiatici, ricette spagnole hanno incontrato la selva amazzonica, le cucine giapponesi e cinesi dei migranti si sono fatte spazio: la nikkei è incentrata su pesce peruviano trattato con tecniche giapponesi, ecco ceviche e tiradito, pesce crudo marinato con lime, coriandolo, cipolla, peperoncino; dall’incontro con i cinesi è nato l’arroz chaufa, il riso fritto alla cinese e poi ci sono cuy, porcellino d’India, lama, ma anche maiale, pollo manzo.
  6. Per chi è vegano ci sono 3,500 tipi di patate diverse, 120 di mais, fagioli, zucche di tutti i tipi, una biodiversità incredibile e la frutta è buonissima: palta (avocado); lucuma che sembra una zucchetta e con cui si fanno succhi e gelati; aguaymanto (alchechengi); chirimoya, succosa e rinfrescante; maracuya (frutto della passione) ottimo sempre ma sorprendente nel Maracuya Sour (variante del Pisco Sour); granadilla, tipo grande nespola; tumbo, frutto della passione allungato, pitahaya (dragon fruit);
  7. il viringo, il cane senza pelo, stranissimo da toccare, affascinante e inquietante. Razza antichissima, pare assistesse i sovrani nel passaggio all’aldilà. Ora ogni museo archeologico del Nord ne ha uno che fa da mascotte e gira per le rovine sentendosi il padrone di casa;
  8. chi ha inventato il surf? Con le onde peruviane non si scherza. Un viaggio in caballito de totora, barca costruita con rami pressati a Huanchaco, è da fare;
  9. Cusco è l’ombelico del mondo. Si trova a 3.500 metri e i resti inca sono la base degli edifici: alberghi, discoteche, ristoranti, chiese, tutto poggia su muri inca. La sua bandiera ha tutti i colori in orizzontale, è un manifesto LGBTQIA+ anzi +++, che poi sono i colori del chakra. Cusco è una porta su altri mondi dove presente passato e futuro danzano in armonia e dove tutto è possibile e la luce delle Ande si appiccica agli occhi e non se ne va più;
  10. ovunque si respira una profonda connessione con la natura, si sente lo spirito degli Apu nelle montagne che abbraccia la terra tramite i fiumi. Alla terra si dedica la pachamama, rito di ringraziamento e connessione fra umani e i doni ricevuti. Da non confondere con la pachamanca, rituale di cucina in cui carni macerate con spezie e verdure cuociono per riverbero di calore in pietre preriscaldate. Delizia!