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Il canottaggio è come la vita e come le passioni

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Il canottaggio è come la vita e come le passioni

Tutti abbiamo sentito che il cinema, il tennis, il tango o qualsiasi cosa è metafora della vita. Perché la vita è tutte le cose che amiamo e molto di più. Per me in questo momento è il canottaggio, ed è proprio come la vita. Non sai mai cosa aspettarti: vento, corrente, ramo, kayak, starnuto, equipaggio nuovo.

Siamo fortunate a remare in due. Ci divertiamo, c’è affiatamento e a volte ci piace cambiare per conoscere persone, fare cose insieme ad altri, imparare da chi è più esperto di noi. Oggi abbiamo fatto un 4 e trovato una timoniera abile e un po’ ansiosa che ha condiviso il suo sapere facendoci fare mille esercizi per correggere la tecnica fra un “finale”, una “passata” e un “via di mani” al 4. E uno, due, tre… quattro, gomiti su, spalle giù.

Le intenzioni sono sempre ottime e di questo la ringraziamo ma come già successo altre volte, ci è mancata un po’ di leggerezza, come diceva Calvino: “leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”.

Oggi abbiamo ricevuto buffe istruzioni, soprattutto perché date con la gravità nella voce di chi entra nel ruolo e dopo quel “non mi venire addosso” di qualche mese fa e ci siamo sentite dire: “la barca non vola” intendendo, forse, che dopo aver immerso le pale in acqua la remata non era forte perché non avevamo, come suggerito, “schiena tenuta, gambe tese, spinta sulla pedaliera, glutei tenuti e addominali che bruciano”, no i nostri non bruciavano. Siamo più da canottaggio da crociera e da relax fra le papere.

Altre istruzioni sono state: “se fai così ci butti giù” alla mia amica riferito a un modo di immergere le pale ma non del tutto e a me: “ti senti stabile?”, ecco no a volte vacilliamo un po’. A volte siamo anche giù ma per fortuna sappiamo ridere di noi, fare le cose con cura senza prenderci troppo sul serio perché tutto scorre come insegna il maestro fiume.