Rogner Bad Blumau: le terme da favola di Hundertwasser
Forme tonde, organiche, senza spigoli, avvolgenti e naturali. Colori caldi, pastellosi, sorprendenti. Pavimenti che sembrano muoversi sotto i piedi, come se un gigantesco morbido drago sotterraneo li muovesse. Finestre danzanti, una diversa dall’altra, alcune anche capovolte. Case a forma di occhi con l’erba sopra e gli alberi sui balconi, cupole a cipolla blu o dorate. Piastrelle variopinte, rotte e ricomposte. Vasche sinuose, acqua curativa e riposo assicurato per il corpo, la mente e lo spirito. Colonne lucide come perle di porcellana blu, arancio, gialle, rosse. Tutte diverse, come creature viventi. Come noi. Incensi e profumo di legna che brucia la notte al buio mentre si nuota fino alle 23. Coccole e lusso. In armonia con l’ambiente. Un incanto. Siamo alle Terme di Rogner Bad Blumau a 150 km da Vienna: un capolavoro in simbiosi con la natura. Così le ha concepite Friedensreich Hundertwasser, l’architetto-filosofo che detestava le linee rette. Autore del manifesto per il boicottaggio dell’architettura, nel suo spiritualismo ecologico l’arte e la vita vanno di pari passo, pulsando al ritmo della terra, dell’acqua e del cielo.
Adoro le terme e come regalo per il primo anniversario di matrimonio, Luca ed io siamo venuti a riposarci qui. Un paradiso per anime inquiete in cerca di relax e di complicità, di pace e bellezza.
Un’opera unica al mondo in cui ci si sente in piena armonia con se stessi e con il mondo. Alberi dorati dal sapore di secessione viennese accompagnano ogni passo nei corridoi che abbracciano in forme circolai intorno alle piscine termali. Scalette, o
idromassaggi, percorsi in acqua calda, dentro e fuori, dalle 7 del mattino alle 23. Il cuore pulsante di questo complesso termale con anima è la fonte di Vulkania a 3.000 m di profondità. Qui l’acqua curativa sgorga a 110°, ricca di minerali preziosi. All’aperto ci si immerge a 37° e poi si può nuotare nella vasca più fresca a 30°. I pensieri si sciolgono nell’acqua e il benessere ti inzuppa penetrando in profondità. Fino all’essenza.
Poi si può rientrare e divertirsi a nuotare fra le piscine interne. Massaggi, yoga, attività ma anche stanze del silenzio e del relax per ritrovare il silenzio e la pace.
La mezza pensione è ricchissima di piatti stiriani, la regione verdissima che ospita le terme, carne e pesce ma anche insalate, verdure, dolci, frutta e una particolarissima attenzione alle intolleranze: sul menù ci sono i piatti indicati per celiaci, intolleranti al lattosio, diabetici, vegetariani. Le salse sono a parte e così si può mangiare in modo semplice e sano senza problemi.
La colazione è un trionfo di succhi di mela, pomodoro, limone, carota, quarzo, menta ma anche il rito del Sekt, lo spumante secco servito in flute che si abbina al primo pasto del mattino insieme a salumi, formaggi, verdure, torte, pani con semi di ogni genere, dalla zucca al girasole e marmellate di ogni sapore.
Dopo 4 giorni di abbandono in questo Paradiso, Luca ed io ci siamo riposati, ricaricati, abbronzati, coccolati. E abbiamo lasciato nell’acqua un po’ di stanchezze, fatiche, rughette, brufolini e vari piccoli malanni…
Tornando vale la pena fermarsi a Baernbach, dove c’è una splendida chiesa restaurata da Hunderwasser: colonne a zampa, vetrate colorate, forme tonde e un meraviglioso tetto a macchie accolgono i cattolici ma tutte le fedi sono rappresentate nel parco con simboli religiosi. Perché chiunque possa sentirsi a casa.
Un viaggio fra arte, natura e spirito. Per ritrovare la propria unicità. Unico neo: sarà difficile trovare terme più belle di queste!