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Il pranzo di Natale: benvenuti mostri, benarrivate sorelle

Foto di James Wheeler su Unsplash

Il pranzo di Natale: benvenuti mostri, benarrivate sorelle

Quest’anno faremo pranzo tutte insieme: ci sarà “Inadeguatezza” che pensa sempre di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato e quindi forse, se due negazioni si annullano, è adeguata; ci sarà “Insoddisfazione” che crede sempre che fosse meglio prima o sarà meglio domani”; ci sarà “Confronto” che si misura con tutto e tutti e si sente a disagio; ci sarà “Aspettativa” che vive nel perenne desiderio di un futuro diverso e si lascia sfuggire il presente fra le dita; ci sarà “Lamento” che ha un nome musicale che non basta a consolarla della sua sofferenza; ci sarà “Rabbia” perché ogni tanto arriva, senza preavviso; ci sarà “Tristezza” perché non ama le feste; ci sarà “Mancanza” delle persone e delle cose che si sono perse nei Natali e non ci sono più; ci sarà “Nostalgia” perché il passato è andato e il ricordo continua a spruzzargli addosso la magia della neve fresca; ci sarà “Racconto” perché ha fatto un master in storytelling e deve identificarsi totalmente con la sua storia credendo che sia l’unica vera; ci sarà “Ansia” perché non vuole mai stare da sola; ci sarà “Vorrei-essere-altrove” che voleva partire per ovunque, meglio se al caldo e dall’altra parte del mondo; ci sarà “Che-ci-faccio-qui” che non sente il senso delle cose. Ci saranno tutte e forse chiameranno amici e amiche fastidiosi come loro, ecco stavo dimenticando “Fastidio” che poi si offende ed è un disastro. E non manca mai. Ci saranno tutte loro e quest’anno le accoglierò, anziché fingere che non esistano. Dirò loro “Vi aspettavo” e allungherò la tavola mentre il sorriso allargherà il cuore. Loro saranno dure e spigolose e io non andrò in risonanza, anzi continuerò ad ammorbidire e rilassare, a respirare. Le farò sedere accanto a “Sorpresa”, “Gioia”, “Meraviglia”, “Leggerezza”, “Magia”, “Facilità” che si apriranno per fare loro posto. Così, sentendosi accolte, diventeranno meno puntute e caustiche, faranno meno male e scopriranno magari di essere solo l’altro lato delle loro sorelle, o magari solo parole. E dopo mangiato, danzando, scopriranno di essere tutte solo atomi del continuo mutare delle emozioni e degli eventi.

 

Foto di James Wheeler su Unsplash