Top

India del Nord giorno 16: Ladakh, di nuovo a Leh, via Thiksey

Chang La

India del Nord giorno 16: Ladakh, di nuovo a Leh, via Thiksey

Il freddo e l’altitudine di Pangong buttano giù dal letto presto, appena il naso, ricoperto di crosticine appiccicose di sangue rappreso, sbuca dal piumone (dai 2 piumoni sovrapposti) e gela, rendendo più difficile il già complesso respirare a 4200 metri.

Cosa meglio di una bella passeggiata all’alba sul lago? C’è qualche nuvola e l’acqua sembra grigia ma poi arriva il sole e l’azzurro è bellissimo.

Partiamo, la strada è impervia e innevata, fa freddo e piove, saliamo al passo Chang, Chang La a 5300 metri: bandierine, foto, selfie craetivi e scendiamo verso Leh, per l’ultima volta. Ormai è casa.

Sulla strada andiamo a visitare il monastero di Thiksey che era chiuso quando qui attendevamo il Dalai Lama, giorno 10 del viaggio.

Un mini-Potala dove si è sviluppata la tradizione Gelugpa (berretto giallo) di Thsongkhapa. Ci sono 10 monasteri bellissimi, un grande Buddha Maitreya dove è piacevole stare seduti in silenzio, statue, thankga, monaci in preghiera, tanti giovanissimi.

Dopo si torna a Leh per la ormai solita passeggiata. Non posso assaggiare i momo perché contengono latte però mangio ottimi spaghetti con verdure thai e l’ormai amatissimo Kashmir Kahwa Tea con spezie e mandorle. Domani sarà l’ultimo giorno di viaggio e sento già salire la nostalgIndia.

L’India ti sfida sempre, ogni cosa è estrema, a volte quasi insostenibile, però ti regala la meraviglia che squarcia lo squallore, l’incredibile che sboccia in ogni istante, il sublime che lacera l’impossibile. Mi sento viva e luminosa e grata.