India del Nord giorno 14: terme, cammelli e sabbia, l’altro Ladakh
Una bellissima giornata di sole. Il freddo butta letteralmente fuori dal letto ma fuori c’è un nitido caldo secco e un cielo blu blu blu. Partiamo per Panamik, ultimo villaggio visitabile per noi stranieri. Sabbia, qualche ciuffo verde di alberi vicino al fiume, montagne e neve sulle cime e stradine come ormai siamo abituati. Al villaggio non c’è nulla, solo delle vasche di acqua calda dove potersi immergere per scaldare le ossa e beneficiare dell’acqua sulfurea. Non mi pare vero.
Poi ci fermiamo in mezzo alla valle dove dovrebbe esserci un lago ma è prosciugato e allora faccio un po’ di yoga con il vento e il sole. C’è così tanta energia qui che non si fa nessuna fatica nonostante l’altitudine. Poi andiamo a vedere il monastero di Samtaling, unico della giornata dopo il pieno dei giorni scorsi.
Torniamo al resort per pranzo, mi cucinano cose apposta senza latticini fra cui una pasta al pomodoro scotta che si sfalda accompagnata da bruschette con abbondante aglio fritto. Quel che trovo mangio qui, senza tanto interrogarmi se mi piace o meno. Non viene fame in altitudine ma bisogna mangiare per essere in forze e sostenere la fatica.
Nel pomeriggio, dopo una pausa nel giardino del resort addirittura in pantaloni e maniche corte (così si giustifica l’averli portati) facciamo un giro nella parte più turistica della valle: la “DisneyLadakh”. Ci sono i cammelli battriani con il pelo lungo su cui si può fare un giretto. Non ho cuore di salire sui poveri animali che portano turisti a spasso a fare selfie. Memorie di viaggi sulla via della seta ridotte a salvaschermo. I locali li trattano bene ma non voglio approfittarne. Certo forse è anche una fonte di reddito per chi abita qui. Entro nel loop dei pensieri. Poi sto con gli animali. Li lascio stare. Ci sono i tiri con l’arco, le bibite, i costumi ladakhi. La cosa più bella da fare è togliere le scarpe e affondare i piedi nudi nelle piccole onde delle dune assorbendo il caldo e allontanandosi dalle folle. Poi vediamo uno spettacolo di folklore con signore che danzano e cantano in costumi meravigliosi.
Nel resort c’è di nuovo la musica a palla e un gruppo di rumorosi turisti indiani che festeggiano un compleanno. Ma una signora fra i festeggianti riesce a far spegnere tutto: e così uccellini, vento, ruscello, foglie che danzano, tutto risuona in armonia e pace.