
Le relazioni pericolanti: amori disfunzionali e come riderci su
Ci sono quelle pericolose e quelle pericolanti. E naturalmente ci sono anche le relazioni salutari e nutrienti che sono quelle che dovremmo coltivare. Solo che molto spesso ci impantaniamo e impolpettiamo in quelle che non ci fanno bene. Non solo, ci incaponiamo anche per farle funzionare. Poi quando finiscono e le riguardiamo da lontano, passata la rabbia, ci facciamo tenerezza e dopo un po’ ci ridiamo sopra. In fondo, cerchiamo solo amore e tutte e tutti balliamo fra goffaggini e incertezze. Forse ricordarcelo e vedere che anche noi siamo state così, aiuta.
Ecco un elenco di tipologie che ho incontrato e per fortuna lasciato andare:
- l’illusionista: non importa se per narcisismo, immaturità o solo perché non ce la fa, scappa dal quotidiano e alla fine, sempre alla ricerca della magia, pouff, sparisce;
- l’adorante: del tipo “sei al mia musa, motivi la mia arte”, ecco, scappare subito, ci idealizza e non ci vede per come siamo, fa molta paura;
- il cuore stitico: parco di slanci e di “ti voglio bene”, protegge il suo cuore e i suoi sentimenti. Come se questo bastasse a salvarlo dagli schianti. Così l’amore si striminzisce e, rattrappito, scivola via dal cuore senza lasciare tracce;
- l’intermittente: dice cose tipo “voglio te ma non una relazione, ti voglio bene ma non ti amo, ti amo ma forse siamo amici”, insomma va e viene, non ci vuole per come siamo e non sa bene cosa vuole ma di sicuro non va bene se cerchiamo stabilità;
- il danzatore impaurito: un passo avanti e uno indietro, dice una cosa, si spaventa e arretra, poi torna e punta-tacco, tacco-punta, non si va da nessuna parte;
- l’egombrante: tutto ruota intorno a lui, ok, un po’ siamo tutti e tutte così ma lui ha l’ego più ingombrante del tuo, ti fagocita, ti ruba tutta la luce e alla fine non respiri più.
Come continueresti l’elenco?
Photo by Amy Shamblen on Unsplash