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I nomi sono solo soprannomi dell’universo

Photo by Lucas George Wendt on Unsplash

I nomi sono solo soprannomi dell’universo

Cosa è un nome?

Oggi è successa una cosa di quelle che possono capitare nella vita: il mio nome è comparso come firma del pezzo di una collega. Qualche tempo fa è successo l’opposto: una mia intervista è stata attribuita all’intervistato.

Nulla di grave ma ho notato la diversità di reazione. Oggi mi è spiaciuto, come se stessi scippando qualcosa a qualcuno, ma il fastidio è durato pochi secondi, senza strascichi. Quando invece sono stata “derubata” io, il senso di ingiustizia e disagio è durato più a lungo. “Come hanno potuto farmi questo? Proprio a me? Che male ho fatto io?”.

Allora ho pensato a Dario, amato maestro zen, che dice che i nomi sono solo soprannomi dell’universo. E tutto si è alleggerito. In fondo cosa è un nome? Si chiedeva anche Shakespeare in Romeo e Giulietta “What’s in a name? That which we call a rose
by any other name would smell as sweet”. Cosa chiamiamo rosa, con ogni altro nome avrebbe lo stesso profumo.

 

Io-mio-me nelle liti

L’episodio mi ha riportato a certe discussioni di coppia. Prendiamo una stessa cosa, una semplice mancanza di attenzione. Quando siamo noi a subirla sembra grave, serissima, imperdonabile. Quando siamo noi a infliggerla (ma non useremmo mai un termine così forte) è una leggerezza piccola, comprensibile, scusabilissima.

Perché abbiamo questo ego che ci acceca e obbliga a un solo punto di vista, il nostro? Perché siamo così avvolti in questo io-mio-me che ci illude e ci fa pensare che il mondo giri intorno a noi? Non lo so ma, per fortuna e con un po’ di pratiche di consapevolezza e mindfulness, ogni tanto comincio a riconoscerlo. E solo quando riesco a mollare la presa e a vedere come siamo tutti solo molecole di un organismo più grande che tutti ci contiene, mi sciolgo. Di lacrime, di gioia, di non-me. Come quando un crampo o un mal di denti passa. E a tratti spuntano lampi di felicità.