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Car* sindac*, pensa a noi su due ruote. Per il bene della città

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Car* sindac*, pensa a noi su due ruote. Per il bene della città

Cara candidata sindaca, caro candidato sindaco della città di Torino,

da pochi giorni giro per la città in bici grazie al prestito di un’amica che ne ha ricevuta a sua volta una più performante.

Ti chiedo di ripensare alle piste ciclabili in modo serio. Così come sono ora, ci sono molti punti pericolosi: penso a corso Vittorio o corso Regina. Non tutto è da rivedere. Alcuni percorsi sono meravigliosi: corso Vinzaglio, addirittura sotto gli alberi; corso Matteotti con un po’ di gimkana. Per il resto sto ancora esplorando ma fra lavori in corso, doppie file, controviali caotici, porte di furgoni in consegna che si aprono all’improvviso, monopattini abbandonati, ciclisti contromano (eh sì anche quelli) ci vogliono mille occhi e mille freni.

Penso spesso a quando racconterò, scrivendo, quello che mi capita. E allora ecco la lettera al futuro sindaco, futura sindaca. Prima che si instauri e stringa mani e faccia cose.

In sella alla bici mi è tornata in mente un’immagine che avevo quando ho vissuto a Mumbai: il traffico come un oceano in cui i pesci grandi cacciano i piccoli: i bus inseguono i camion che minacciano i furgoni che rincorrono i suv che braccano le utilitarie che incalzano le moto che pedinano i motorini che tallonano le bici che rincorrono i pedoni che al mercato mio padre comprò.

Mi sono sentita così. Da pedona convinta che percorre chilometri a piedi sento di aver fatto un piccolo salto di qualità nella catena alimentare del traffico ma molto resta da fare se vogliamo una città vivibile, percorribile, con un’aria respirabile. Perché siamo in tanti e tante su due ruote, caro prossimo sindaco, prossima sindaca. Quindi aiutaci tu. Grazieeee