Arredare il noi
Ci sono venerdì
che pizzicano di leggerezza
allegri come tulle
frizzanti come Perrier
spargono un calore fresco
che danza nella pancia
e crea spazio fra i pensieri
cacciando via quelli di ieri
Questo non è così
più che un venerdì
sembra un lunedì
o forse un giovedì
di giorni uguali ai giorni
stralunati
sospesi
senza stagioni
ma almeno ci sei tu
un finocchio crudo
un carciofo cotto
e nocciole sgusciate
e cracker di riso al wasabi
e gin tonic tinti di rosa
da fragole e cannella
e magie lusitane
e insieme
possiamo imparare
abitare uno spazio
arredare un noi
un divano perplesso
una luce accesa
un tavolo curioso
un letto brioso
gli amaretti in forno
i peperoni in frigo
formaggi senza latte
doppi spazzolini
coltivare bellezza
piantare semi
hai gli occhi belli
la luce della luna
sul cane a testa in giù
che tinge la pelle nuda di blu
sediamoci in silenzio
guardiamo una candela
soffiamo le paure
e stiamo
non aspettiamo il dopo
in apnea
abitiamo l’adesso
i “se solo” sullo zerbino
gli ”anche se” dentro
profumati di alcol
è questa la casa che abbiamo
in cui dare il bianco
il verde e l’arancio
in cui essere sponda, squadra e onda
un bagno caldo
un barbaresco
quel film che piace a me
quella canzone che vuoi tu
arredare il noi
senza pensare al poi