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India del Nord giorno 7: tutti i colori del lago Tso Moriri

Tso Moriri

India del Nord giorno 7: tutti i colori del lago Tso Moriri

Il viaggio verso il Ladakh

Piove e fa freddo ma io sto piano piano meglio. Il mal di testa non molla ma è più sopportabile o mi sto abituando. Oggi facciamo una strada simile a quella di ieri, fra la montagna che frana e i lavori in corso. Bisogna bere molto e in altitudine si fa tantissima pipì. Inauguro il metodo “fra le portiere”, quando l’autista si allontana per controllare i lavori in corso, mi accuccio.

Nel pomeriggio succede una cosa buffa: cambiamo auto e autista. Per entrare in Ladakh, oltre al visto, ci vuole un permesso speciale, che hanno solo le auto di Leh. E così, in un posto in mezzo al nulla, da scambio di prigionieri o spie, lasciamo Jagdish e troviamo Gulzwar: l’auto è la stessa o quasi, una Toyota Innova bianca. Se il primo aveva solo una discreta piuma di pavone sul parasole, il secondo ha un rotolo di preghiera che gira con appeso una frangia colorata lunghissima che non devo guardare perché sui salti delle strade va in ogni direzione aumentando la nausea. Oltre a un copricambio bianco con dei pallini in rilievo che sembrano qualcosa di stimolante per lei e ritardante per lui. Entrambi guidano benissimo, prudenti ma assertivi, decisi, attenti, perfetti conoscitori delle strade.

 

Il villaggio di Korzok

Arriviamo a Korzok, villaggio sul lago Tso Moriri. Siamo a oltre 4500 metri. Passeremo la notte in un albergo con una bella vista sul lago. L’acqua calda è promessa alle 7 di sera ma non arriverà. La luce invece è garantita da un generatore, ma bisogna tenere la pila vicina, di notte non ci sarà. E con lei la possibilità di bere acqua calda bollita in stanza, la vera bevanda del viaggio dopo il tè.

Il lago ha colori meravigliosi, il blu abbaglia, le nuvole danzano veloci e sono di un bianco perfetto. Viene da spalancare gli occhi, respirare tutto il cielo che si può come a compensare il poco ossigeno che entra nei polmoni.

Appena arriva il buio si gela, l’unico posto caldo è il letto e così alle 21 siamo a cercare di leggere fra mille coperte. Poi spegniamo tutto ma dormire così in alto è un’impresa: i sogni profumano di visioni, le immagini arrivano potenti e colorate, non siamo lucidissimi ma stiamo bene. Alle 6 siamo sveglissimi.