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Fra sport e cinema: una bella remata sul Po mentre tutto scorre

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Fra sport e cinema: una bella remata sul Po mentre tutto scorre

Mi piace remare perché il Po, come la vita, cambia sempre. “Non ci si bagna due volte nello stesso fiume”. Proprio così: la corrente dopo la pioggia, i tronchi galleggianti, la nebbia umida, le foglie arrugginite, gli alberi più spogli, il freddo nelle ossa. Mentre l’autunno scivola verso l’inverno, tutto scorre sotto i remi e sopra i remi, tutto è bellezza e impermanenza.

Oggi sono finita in una serie tv: in acqua due equipaggi, la troupe, boe; a terra una piccola folla di tifosi. Si gira una scena di gara. Non solo: non c’è la mia solita amata compagna di avventure e sono uscita in doppio con un ragazzo che chiamiamo “l’umile”. A differenza di molti altri e altre partecipanti al corso, che danno istruzioni, spiegano, insegnano alle persone più all’inizio, come me, l’umile è tranquillo, non si dà arie, rema e basta.

Saliti in barca, il regista ci chiede di stare fermi due minuti per non entrare in campo. Al suo ok partiamo. Surreale essere in un film, allenarsi nella natura e perdere i confini fra reale e finzione.

Sono capovoga,  l’umile timona e ci è succede di tutto, sempre con molto divertimento: incontri ravvicinati con nutrie e oche, raschiamento dei remi sull’argine, un paio di arenamenti negli alberi buttati giù dai temporali con conseguente controremata e ripartenza, ottimi evitamenti di altri equipaggi.

Al ritorno non capiamo a che punto sono le riprese perché sono ancora tutti lì. Stiamo attraccando, che per noi principianti è un momento delicato, quando ci chiedono di lasciare libero il campo. “Dove state andando?” urla una ragazza. “Staremmo cercando di ormeggiare” rispondo perché nel frattempo arriviamo al pontile e lo manchiamo. Troppo lontani. Che fare? La corrente ci spinge in centro e la distanza fra noi e il pontile si allarga. Per fortuna arriva la nostra istruttrice che ci da qualche dritta per arrivare sani e salvi in poche mosse e uscire di scena.

Ci sentiamo un po’ divi e un po’ atleti. Ridiamo, non sapendo scegliere per quale delle due performance siamo più goffi, l’umile ed io. Anche oggi grazie fiume.