Agosto è un mese a forma di infinito, un 8 sdraiato che si riposa
Agosto è l’ottavo mese. Ha la forma dell’8 ma sdraiato, un simbolo dell’infinito. Si riposa.
Ha qualcosa di magico, un tempo lento e luminoso in cui gli impegni sono diradati e si segue il ritmo naturale dell’ozio senza sensi di colpa e si respira l’aria calda e umida che si appiccica alla pelle e si gode il lusso della siesta dopo pranzo.
Agosto ha le cicale addosso e i suoni di onde e di stelle e di desideri. Agosto ha gli occhi azzurri, come il mare, come i viaggi, come le cupole delle moschee, come i cieli espansi sopra e sotto e ovunque. A volte si ingrigiscono come le persiane dei negozi tirate giù.
Agosto è libri, letture, smaltimento della pila di “lo leggerò quest’estate”, segnalibri fatti con biglietti, classici, novità, saghe, maratone di serie tv, personaggi che vivono con noi qualche giorno: eroi, eroine, cattivi, cattivissime, fragili e creature mitologiche.
Agosto ha un tempo elastico che corre si incurva rallenta si tuffa su se stesso e riparte. Agosto è diviso a metà, una frattura nettissima: nella prima è piena estate, vacanza, lentezza; nella seconda è già ripartenza, progetti, autunno, fra poco è Natale. Non è questione di calendario, è la sua forma a infinito.
Per me questo agosto è stato il mese dell’8 di canottaggio. Ho sostituito chiunque cercando un buco in ogni equipaggio disponibile. L’ottavo mese è stato proprio un 8. Disteso, filante, magico.
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