La cucina mostruosa di Tim Burton all’Accademia italiana della cucina
Cosa hanno in comune Tim Burton e la cucina italiana? Nulla. Eppure se le menti sono aperte e il piacere della convivialità è trasversale, può essere una bella avventura trovare un collegamento. L’Accademia della Cucina Italiana, nonostante l’antichità e l’autorevolezza dell’istituzione, è un circolo di amanti del cibo ma soprattutto della cultura: appassionati e curiosi di idee da mettere in tavola, mi hanno proposto di presentare il mio libro in una cena. Risultato: Piemonte austero e sabaudo e cinema visionario e strampalato di Tim Burton, un matrimonio di successo.
Tutto esaurito stasera al Circolo dei Lettori: la delegazione di Ciriè dell’Accademia ha presentato “La cucina mostruosa di Tim Burton” ispirata a Zuppe, zucche e pan di zenzero. Io ho introdotto alcuni piatti creati dallo chef Stefano Fanti.
Abbiamo cominciato con un fritto misto da aperitivo con spumante. Poi ho spento le luci e mostrato qualche immagine di Nightmare before Christmas e La sposa cadavere introducento il mondo fiabesco e fantasioso del regista.
Abbiamo assaggiato il fassone della Granda di Genola come battuta al coltello con olio extravergine di Badalucco e come “Simmental” con misticanze.
Prima dell’uovo cotto nel guscio, fusione di grana 30 mesi e asparagi di Santena croccanti con pancake salato di Tim Burton ho fatto un breve intervento sulla fritella.
Poi risotto con le erbe spontanee e prima della Vichissoise di Batman, ho mostrato qualche fotogramma di Edward mani di forbice. Pubblico attento e curioso, stupito della cena un po’ meno accademica del solito…
Siamo tornati in Piemonte col cappello del prete cotto nel Nebbiolo e salsa agretta alle ciliegie di Pecetto con ortaggi. Una delizia.
Prima della crema bruciata alla lavanda, abbiamo visto la scena della possessione di banana oh boat da Beetlejuice. E ci siamo lasciati con autografi e sorrisi.