Da Torino a San Pietroburgo. “Tutta colpa del medico”
Su La Stampa Torino, 4 luglio 2017
Sembra una fiaba. Gli elementi ci sono tutti: l’obiettivo da raggiungere e le prove da superare; gli ostacoli e i riconoscimenti; gli aiutanti e gli impedimenti; la volontà, il sudore e il successo.
Ma quella di Camilla Mazzi è una storia vera. Nata a Torino il 31 marzo del 1998, occhi e sorriso luminosi, si è appena diplomata alla “Bolshoi Ballet Academy“ di Mosca, una delle più prestigiose scuole di danza classica al mondo, ed entrerà nel corpo di ballo del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo.
La vita è strana. A volte, un problema diventa opportunità. “Avevo 9 anni – racconta Camilla Mazzi – e una difficoltà di postura. Il mio medico mi consigliò la danza classica insieme alla fisioterapia e così mi iscrissi alla DAM, Danza Arte Movimento, la scuola del Teatro Nuovo di Torino diretta da Daniela Chianini. Per me era solo un hobby”.
Qui incontra la sua prima insegnante, Viviana Bonaudo, che nota subito il suo talento. Dopo 5 anni, la ragazza sceglie una nuova strada.
“Una mia amica – racconta Camilla Mazzi – mi parlò di uno stage a Torino con Oxana Kichenko, ex ballerina del Bolshoi. Decisi di iscrivermi. Incontrare Oxana è stata la svolta perché mi ha permesso di capire che tipo di ballerina volevo diventare e soprattutto di essere seguita da una grande professionista. Abbiamo lavorato per tre anni, dai 13 ai 15 anni. Senza di lei non avrei mai potuto pensare di andare a studiare in Russia”.
Oxana Kichenko, laureata alla Bolshoi Ballet Accademy, prepara Camilla al “metodo russo” con lezioni intensive private di preparazione muscolare e tecnica.
“Entravo in sala alle 16 – prosegue Camilla Mazzi – e prima delle 21 non uscivo. È stato un periodo faticoso perché dovevo conciliare la danza con il liceo. Quella di Oxana Kichenko è una piccola accademia d’eccellenza per la danza”.
L’insegnante propone a Camilla di partecipare a una audizione all’Accademia del Bolshoi di Mosca dove viene subito selezionata. “Qui – racconta Mazzi – il primo anno siamo divisi in due classi: solo russi e solo stranieri. La mia fortuna è stata lavorare subito con il gruppo di allievi russi e con una grandissima insegnate, Iryna Sirova”. Dal primo anno Camilla Mazzi inizia ad esibirsi.
Il secondo anno arriva un infortunio muscolare alla schiena che la costringe a fermarsi. Camilla torna a Torino e riprende a studiare con Kichenko per recuperare forma e scioltezza. “Nella nostra professione – racconta Mazzi – stare fermi è un problema perché l’allenamento è costante e quotidiano”. A settembre del 2016 Camilla torna al Bolshoi per frequentare il terzo e ultimo anno e si diploma il 29 giugno 2017.
È l’anno più duro perché l’esame finale consiste in quattro prove: danza classica, passo a due, danza di carattere e recitazione e si svolge davanti a tutta l’Accademia, i direttori artistici e i coreografi più quotati.
“Il Bolshoi Ballet è stata una meravigliosa esperienza – continua Mazzi – e negli spettacoli di fine anno dell’Accademia ho danzato come prima ballerina. Fra il pubblico c’era anche Oxana Kichenko, sempre presente nel mio percorso sia in Italia sia a Mosca. Quando danzo ci sono in me tutte e tre le mie insegnanti”.
Dopo tre proposte lavorative e una lunga riflessione Camilla ha scelto il prestigioso Teatro Mariinsky.
Forza Camilla. Che la tua fiaba non finisca mai.