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Lo zen e l’impazienza: la meditazione del bollitore

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Lo zen e l’impazienza: la meditazione del bollitore

“Come spendi il tuo tempo è come vivi la tua vita. Le pratiche spirituali ci mostrano che, come ci relazioniamo alle piccole piccole cose – lavare i piatti, cucinare, aspettare, pulire – è indicativo di come ci relazioniamo con ogni altra cosa”. Lo racconta Gesshin Claire Greenwood nel suo bellissimo libro “Just Enough”. Proprio così. Ogni azione non è che la totalità dell’universo.

Così è bello allenarsi a osservare come le piccole cose spesso non ci sembrino degne di attenzione o come la fretta rovini ogni gesto e l’ansia divori i momenti. E invece è proprio lì, in quello che giudichiamo insignificante che si annida il seme del scegliere se coltivare la cura o la non-cura, la pazienza o l’impazienza, il vivere sempre nel “già abbastanza” invece che nel “mai abbastanza”.

 

Il bollitore

Con 2 compagne del master in Mindfulness alla Sapienza e ormai amiche, durante una pausa nell’intensivo domenicale al centro zen L’Arco, abbiamo deciso di bere qualcosa di caldo. A disposizione ci sono tè, caffè e altre bevande come orzo e tulsi, il basilico sacro indiano. Abbiamo messo tanta acqua nel bollitore e il tempo di attesa è stato lungo. Aspettando e con l’ansia che la bevanda sarebbe stata troppo calda da bere e avremmo dovuto abbandonarla perché in sala non si portano liquidi, ci siamo interrogate su come rendere “mindful”, pieno e presente il momento dell’attesa.

Abbiamo ascoltato il rumore dell’acqua, osservato il vapore, posizionato 3 tazze colorate di cui abbiamo apprezzato tinte, trasparenza e opacità alla vista e consistenza, forma e rugosità al tatto, abbiamo sentito il profumo del caffè solubile e chiacchierato con consapevolezza, anche di questo post.

Poi abbiamo bevuto. L’orzo era dosato con cura, buono, vellutato e morbido, leggermente amaro. Le amiche erano soddisfatte del caffè con zucchero. C’è stato tempo per tutto e per ricominciare la pratica formale senza uscire da quella informale. Una piccola cosa è stata per un istante, la totalità dell’universo.