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La domenica, quel tempo elastico che in due vola, da soli galleggia

torinosole

La domenica, quel tempo elastico che in due vola, da soli galleggia

La domenica è un tempo strano. Amo fare corsi o scrivere o studiare. O anche essere in viaggio. Mi piace sapere di averla impegnata in cose che amo o con persone che amo.

 

Tempo per due

Se sono in coppia coltivo un tempo lento, senza orologi, fatto di movimenti e attenzioni e cura, fatto di acqua termale o non, di mare e sale, di passi e silenzi in boschi o borghi antichi ma anche di cucina e massaggi e ozio. Non solo riposo proprio ozio, l’otium opposto al negotium. Di non importa cosa facciamo ma lo facciamo insieme, istante per istante. E il tempo lento passa velocissimo, vola, ed è subito la nuova settimana.

 

Tempo per uno

Se sono sola, invece, il tempo si riempie di una forma acquatica dove tutto è sospeso e galleggiante. Scorre, è fluido ma ogni tanto è lentissimo, viscoso, persino oleoso. Ogni tanto mi caccia sott’acqua in cerca di profondità nuove, poi riaffioro boccheggiando. Ci sono passi e luoghi e amiche da vedere, e famiglia e libri e parole. E c’è quel tempo sospeso che mette in contatto la pancia con le idee passando per il cuore, il posto dove sentiamo le cose.

 

Tempo elastico

In entrambi i casi il tempo domenicale non segue una linea ma una spirale, anzi un elastico che si tende e poi si riavvicina oscillando per recuperare e poi diventa medusa che va in stallo e poi si spinge via e poi schermo bianco e poi uccello che plana in un cielo terso e poi righe in una fantasia a pois e poi profumo di fico appena colto e poi sorriso e poi lacrima e poi tutto insieme nella danza della vita, nella sua irripetibile unicità.