Cose che ho imparato viaggiando sulla Route 66 negli Stati Uniti
Un viaggio è sempre un’esperienza trasformativa, nutriente e arricchente. Poi ci sono Paesi che risuonano di più con la nostra musica e altri che risuonano meno. In alcuni ci sentiamo a casa, anche se non li conosciamo e in altri ci sentiamo spaesati. ma sempre e comunque viaggiare è aprirsi a qualcosa di naturale e al tempo stesso ignoto, uscire dalla propria comfort zone, confrontarsi con i propri limiti e rischiare di cambiare la propria visione del mondo. Sono infinitamente grata alla possibilità di viaggiare. Ringrazio il corpo sano che mi permette di muovermi e il denaro accumulato nel porcellino in un anno di lavoro. E quando posso parto.
Ecco le cose che ho imparato attraversando la Route 66 dall’Illinois alla California passando per Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico e Arizona e facendo una puntatina a New York e in Virginia:
- Le bandiere americane ovunque, quasi su ogni casa sono sì simbolo di patriottismo ma anche un sistema di antifurto. Gli stranieri non possono tenere armi in casa, gli americani sì. Quindi una casa con bandiera suona più o meno come: “Se entri a rubare, sappi che siamo armati. Vedi tu”.
- All’anguria, al cetriolo e alla mela. Nei ristoranti e nelle birrerie si può chiedere un sample, un assaggio, di un paio di birre aromatizzate. Le puoi assaggiare in un bicchierino o in un calice riempito solo un dito. Se poi ti piace la ordini. Se no, no problem.
- La mancia. Il famoso tip non è un facoltativo. Ogni prezzo deve essere addizionato di tasse e di mancia. Se chi vi ha servito è stato o stata scadente 10%, se medio 15%. se eccellente 20. Ecco perché nei locali sono sempre tutti gentilissimi. Alcuni quasi vogliono fare colpo per la loro attenzione e abilità e sono capaci di intrattenere con piccoli show. Non è vocazione, è amore del denaro.
- L’auto è tutto. La strada è tutto. E allora ecco i mezzi di trasporto componibili per vacanze a tutto asfalto (e anche natura): Pick.up con traino gigante che trasporta roulotte estensibili; camper supergigante che trasporta traino con moto, meglio se Harley-Davidson; motorhome enorme che traina roulotte telescopica; autocaravan che traina auto di piccola o media cilindrata. L’importante è non puntare tutto su un mezzo solo. Se no, quando lo parcheggi, con cosa ti muovi?
- La casa è importante sì, va curata nell’aspetto e nei dettagli. Ma può essere anche un prefabbricato o un container in mezzo al nulla. Tanto c’è l’auto.
- L’aria condizionata sparata a livelli assurdi deve essere segno di potenza. Se non ce l’hai non vali. Come avere l’auto piccola. Dove vai? Ecco allora la necessità di sviluppare strategie di difesa. La felpa con cappuccio non basta. Essenziali un paio di leggins da infilare sotto la gonna, i calzini, la felpa e un foulard. Contro la gola e la pelle che si seccano non ho trovato rimedi.
- Il cibo americano è… il cibo americano. E se non si ama la carne o le patate fritte o i broccoli semicrudi o l’insalata condita con vinaigrette collose e zuccherose sono problemi. Per fortuna è facile trovare cinesi, indiani, messicani e italiani. Viva il guacamole, il riso biryani e la pizza.
- Lo stile. Per quanto in viaggio capita di vestirsi a caso, con le cose pulite rimaste in valigia, non sarò mai inelegante come gli americani. Al limite sembrerò shabby chic o vagamente hippy ma mai così casual come chi proprio sembra pescare a occhi chiusi dall’armadio quel che capita. Salvo le tante Barbie col capello perfetto e l’abitino strizzato e la manicure perfetta che escono dalle casette tutte uguali al mattino.
- Viene da inchinarsi alla potenza della natura che offre colori vivissimi, cieli senza fine, temporali da film, vento fortissimo, rocce rosse che cambiano colore con ogni movimento del sole, spazi enormi e sorprendenti, canyon maestosi, parchi grandi come Stati, nuvole veloci, paesaggi antichi. Qui respirare è facile. La natura si lascia contemplare e assorbire senza fatica. Gli occhi si riempiono di luce e il cuore galleggia più leggero nel torace.
- Celebrare sempre. Tutto è occasione per dire grazie. Tutto è occasione per fare festa. E fare shopping. Tutto va celebrato. Sempre. Ogni anniversario. Ogni personaggio. Ogni respiro. Ogni cosa va vissuta con leggerezza e felicità. Siamo vivi e questo è già un miracolo.
Grazie America. Anche se non è sempre facile volerti bene.