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In caso di nostalgia, fondersi con la bellezza, la natura, la spiritualità

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In caso di nostalgia, fondersi con la bellezza, la natura, la spiritualità

Una delle mie parole preferite è nostalgia. Viene dal greco: nostos è il ritorno, algia è il male come sappiamo bene quando abbiamo una lombalgia o una nevralgia. Quindi nostalgia è il male del ritorno, il desiderio di tornare dove siamo nati. Anche in tedesco è così: Heimweh, Heim è casa, e weh è il dolore. Anche i tedeschi si struggono. I portoghesi e i brasiliani hanno la saudade, che deriva dal latino soledade, solitudine.

Io convivo con la nostalgia e un po’ mi piace anche crogiolarmi con lei. Mi sveglio e già mi manca qualcosa, anche quando sono felice e appagata. Sento sempre scorrere accanto a me e dentro di me una nostalgia per qualcosa di perduto ma soprattutto per qualcosa che non conosco, qualcosa che potrebbe avvenire, una nostalgia di futuro. Certo, se io fossi più evoluta nel mio cammino spirituale, se la mie pratiche di meditazione e yoga e tutto il resto fossero più avanzate, probabilmente sarei nella piena consapevolezza e mindfulness e quella punta che a volte striscia e volte punge la sentirei meno, tutta presa e presente nel mio momento.

 

Quando la nostalgia di scioglie

La mia nostalgia sparisce nelle esperienze fusionali. Non sento nessuna nostalgia se affondo in un abbraccio, se danzo, se vivo la profondità e la completezza di una fusione fisica o mentale o spirituale, se sono in una vasca termale, se sono immersa in paesaggio meraviglioso o davanti a un’opera d’arte di qualsiasi genere, soprattutto performativa,  vale anche un ottimo vino o un cibo preparato con amore.

Non sento nostalgia se sono in viaggio, se sono alla scoperta di culture nuove, se sono sopraffatta dalla bellezza, se sono in una cattedrale antica o in una moschea o in un tempio, se mi dimentico di me per occuparmi, anche solo per un istante, di qualcuno, se insegno e trasmetto quello che amo, se amo, se sento in armonia la mia parte materiale e la mia parte spirituale, se la mia anima abita il mio corpo e viceversa.

 

Poi torna

Poi torna la nostalgia,  va di nuovo via in un viaggio dall’uno ai molti e dai molti all’uno. La nostalgia passa quando non mi sento separata dalla mia vera natura, quando non sono tutta io-mio. Magari è la nostalgia di quando eravamo uno con la madre nella sua pancia, magari c’è qualcosa di altro e di diverso. Magari è anche bello vivere con nostalgia. Ma quando è troppo, quando ti tocca anche dare ragione ad Al Bano e Romina che cantavano “Nostalgia, nostalgia canaglia, che ti prende proprio quando non vuoi”, la soluzione è fondersi nella bellezza, nella natura e nella spiritualità.