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Le persone. Essere gentili fa la differenza

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Le persone. Essere gentili fa la differenza

Torino, Posta di via Alfieri. La coda è disciplinata, un metro fra una persona e l’altra, mascherine indossate e borse sulla testa per ripararsi dal sole. Fa sempre più caldo. Ogni tanto qualcuno cerca di saltare la fila. Qualcuno si infuria. Molti urlano. “Metti la mascherina”, “No, mettila tu” è lo scambio più frequente. Per fortuna c’è lui: l’uomo della sicurezza. Anfibi, pistola, tatuaggi, mascherina azzurra come gli occhi e una parola gentile per tutti, anche per chi arriva pieno di rabbia. Lascia entrare 2 persone per volta, sorride. Esce a portare una ricevuta. Soccorre una signora che si accascia sulle scale. Quando vede che le fronti grondano ci fa trasferire sul marciapiede all’ombra. Si respira meglio. E continua a dirigere il traffico, arginando anche i più “accaldati”. Quando esco, dopo 2 ore di coda, vado a ringraziarlo. “Grazie per come fa il suo lavoro, per la pazienza e la gentilezza e il non perdere la calma”. Mi guarda stupito. Abbassa la mascherina: “Ma davvero? Non sa quanto piacere mi fa ricevere questo complimento. Cerco di mettercela tutta”. “Lo fa benissimo, col cuore”. Nei suoi occhi c’è un velo di commozione. Come sempre la differenza la fanno le persone.

 

Buongiorno in Cronaca di Torino, 30 giugno 2020 su La Stampa