Top

Perfect Days: 3 cose meno belle e 2 bellissime

PerfectDays

Perfect Days: 3 cose meno belle e 2 bellissime

Post impopolare. Premesso che un film meno bello di Wenders è sempre un bel film, ho visto “Perfect Days”.
Sarò strana ma io tutta questa poesia e questa magia dei piccoli gesti non sono riuscita a trovarle.

Ecco tre cose che mi hanno deluso e due che mi hanno emozionata.

🎼La prima cosa che ho trovato deludente è stata la colonna sonora. Tutte canzoni pazzesche ma i film di Wenders sono sempre stati una miniera di musica insolita, nomi da scovare, edizioni poco note. Ho sempre atteso i titoli di coda per scoprire cose nuove. Qui no. Anzi, ho cantato tutto il tempo. Magari è solo dovuto all’età: da giovane conoscevo meno musica.

🥠La seconda è la filosofia zen da biscotto della fortuna: “Adesso è adesso, un’altra volta è un’altra volta”, l’occuparsi con amore delle piantine, il “komorebi”, la luce che filtra dalle foglie, la ritualità del quotidiano che a me ha dato più l’idea dell’ossessività che del “menmitsu”, del prendersi cura. Bignami di mindfulness e di inclusività, siamo tutti un po’ ai margini.

🧘‍♀️La terza è la riflessione su analogico e digitale. Wenders ha costruito capolavori, penso ad “Alice nelle città” sul rapporto fra fotografia e cinema, riflettendo sull’immagine-tempo e l’immagine-movimento citando Deleuze. Qui invece abbiamo una vecchia Olympus con rullino e i video degli smartphone, le audiocassette e Spotify ma… tutto qui?

Ecco invece le due cose che ho trovato straordinarie:
❤Kōji Yakusho, credibile in ogni respiro;
🌸ma soprattutto la scelta di Min Tanaka, grandissimo danzatore di butoh nella parte del senza tetto.

Siate in disaccordo (che è bellissimo) ma ditelo in modo gentile