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Peace steps: sandali solidali per lasciare impronte di pace

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Peace steps: sandali solidali per lasciare impronte di pace

Adoro le scarpe: basse, alte, da ginnastica, colorate, plasticose, giocose e imprevedibili, dalle infradito agli stivali. Ma c’è una cosa che amo ancora di più: i piedi nudi. Camminare, sentirli affondare nella sabbia, inumidirsi nell’erba, assorbire energia dalla terra danzando, prendere le onde, persino le gocce di pioggia. Meno sono intruppati nelle scarpe e più sono felice. Dopo il piede libero, la scarpa meno scarpa che mi fa compagnia d’estate è il sandalo. Semplicissimo. Un foglio di gomma sotto, una base e poche listarelle di cuoio per avvolgere, il meno possibile, il piede, per accoglierlo. Li amo da sempre. Più sono semplici e artigianali, più mi piacciono. Quest’anno ho scoperto Peace Steps, passi di pace, prodotti nei campi profughi palestinesi di Shu’fat (Gerusalemme) e Kalandia (Ramallah) con il progetto Impronte di pace voluto dalla ONLUS Vento di terra e dalla organizzazione di commercio equo e solidale Nazca.
Sono belli, comodi, disponibili in vari colori e molti modelli. E finalmente non complici di qualche azienda poco etica. La cooperativa no-profit lavora la pelle, si generano posti di lavoro, gli utili sono investiti in servizi per i minori e in formazione tecnica ma anche manageriale. Un progetto di sviluppo sostenibile che ti fa camminare a passi un po’ più leggeri sul pianeta.
Costano sui 40 euro compresa la borsina di stoffa ricamata per contenerli. Nelle botteghe di commercio equo o su internet.

http://www.improntedipace.org/