Dalla Gallia alla Galizia. Giorno 13: Bilbao fra arte, pinxtos e gin tonic.
Il Guggenheim è bellissimo. Puoi stare ore a guardare come le sue squame cambiano colore a seconda dei cambiamenti di luce, puoi ammirare le forme tonde, morbide, accoglienti, puoi passeggiare intorno e cambiare prospettiva in continuazione.
Due anni fa, per me era la prima volta che lo vedevo, la mostra su Anish Kapoor mi era sembrata essere in perfetta simbiosi con l’ambiente. Quest’anno David Hockney mi sembra più asettico, più neutro. Ma sempre meravigliosa la struttura, il ragno maman che ti aspetta fuori, il cagnone di fiori. Bilbao è molto bella. Mi chiedo sempre cosa era prima di Gehry e del ponte di Calatrava, un serpentone morbido che sembra la colonna vertebrale di un drago.
La città è vivacissima, piena di locali dove mangiare pintxos, ma non per me che quest’anno devo stare attenta a tutto ciò che mangio per evitare le ubique proteine del latte. Due anni fa san Sebastian era stata una rivelazione. Quest’anno non ci siamo neanche passati, per non soffrire.
Il gin tonic è sempre buonissimo qui. Ti chiedono che gin vuoi e che tonica vuoi. Raffreddano il bicchiere, a volte con lampade blu che si snodano sul bancone.