Tango, vals e milonga: fuoco, aria e terra in un abbraccio
Da buona ballerina principiante alle prime uscite in milonga ho preso confidenza col tango, mi lascio invitare e ballo. Quando arrivano il vals e la milonga mi sento più impacciata ma provo a ballare lo stesso e se non ballo osservo. Il mio corpo fa così: quando parte la milonga non riesco a stare ferma, i piedi battono nella terra, il cuore si solleva a ritmo verso lo sterno, ripescando la memoria della danza afro di tanto tempo fa. Quando arriva il vals invece il corpo si distrae cullato in quell’un-due-tre che diventa un po’ prevedibile. Mi risuona così, per ora.
Ieri ho fatto una scoperta: è come se tango, milonga e vals si equilibrassero a vicenda, come i 3 guna, le 3 qualità dell’esistenza o semplificando un po’, 3 elementi. Ciascuno ha bisogno degli altri 2 per esistere.
Il tango è fuoco: passione e mistero che divampano in un incontro di 3 minuti, dallo sguardo alle mani che si sfiorano, dai corpi che si avvicinano rendendo densa l’aria alle rincorse dei piedi, ochos, ganchos, sacadas, giri raccontano una storia che si avviluppa nel fuoco con esiti imprevedibili.
Il vals è aria: il corpo sostenuto verso l’alto, la leggerezza di spostarsi nello spazio come sospesi in un cerchio sollevato da terra, anche i pensieri diventano senza peso, il corpo non ha fretta di toccare terra, tutto vola, leggiadro, come se una calamita sotto la pista sospingesse via i corpi.
La milonga è terra: piacere di pulsare con lei, incontrarla di nuovo prima possibile coi piedi, desiderio di sentire la vibrazione che attraversa le ossa, richiamo arcaico della gravità, sobbalzo ritmico, attrazione concreta e irresistibile per prendere energia e ballare grazie alla spinta generosa che restituisce.
E l’acqua dove è? Acqua è la fluidità di ballare insieme, scorrere come un fiume di coppie in armonia nello spazio.
Sto impazzendo o anche voi sentite questo?