Top

Vado a scuola: quanti chilometri per fare strada nella vita.

vadoascuola

Vado a scuola: quanti chilometri per fare strada nella vita.

Quanta strada bisogna fare per andare a scuola? Jackson e Salome in Kenya devono camminare due ore ogni mattina stando attenti agli elefanti sulla loro strada, Zahira in Marocco ogni lunedì scala i monti dell’Atlante con due amiche per arrivare al collegio, Samuel in India, si fa trainare per 8 chilometri dai fratelli Gabriel ed Emanuel perché non cammina ed è su una sgangherata sedia a rotelle, Carlito in Patagonia va a scuola a cavallo, portandosi la sorellina Micaela per 25 chilometri accidentati.

Non è esattamente un documentario, ma un film vero che racconta le storie vere di chi ogni giorno lotta per costruirsi una vita migliore.

Non c’è retorica, non c’è pietismo. Semmai c’è troppa bellezza. Negli sguardi, nei paesaggi, nelle riprese, nel montaggio, nella complicità delle famiglie, nei sentimenti di fratellanza e solidarietà.

Il film di Pascal Plisson è un inno alla leggerezza, alla gioia e all’impegno. Tutti questi bambini sono fortunati perché vanno a scuola. Le loro famiglie sono illuminate e consapevoli del valore dell’istruzione e li appoggiano pienamente.

Fra sabbia, sassi, dirupi, salite, ciottoli, pozzanghere giganti, difficoltà di ogni genere, i ragazzini fanno di tutto per arrivare a scuola con le divise impeccabili, i compiti fatti e il grande desiderio di cambiare il mondo. Bambini esemplari. Il meglio della bambinità popoli e paesi. Il doppiaggio rende il film un po’ troppo verboso e il finale è superdidascalico. Ma è un bel film. Si esce dal cinema con il cuore leggero, la bellezza negli occhi e l’ottimismo:  un mondo meno ingiusto è possibile.

Il pensiero va a quei bambini che vanno a scuola svogliatamente con centinaia di euro di zaini e cartoleria sulle spalle ma soprattutto ai bambini di tutto il mondo che non hanno la fortuna di Jackson, Zahira, Samuel e Carlito. Alle Salome che non possono seguire i Jackson nella savana ma stanno a casa a fare ogni lavoretto possibile, alle Zahira che non studiano e magari come la nonna, studiano solo il Corano, alle Micaela che non seguono i Carlito e ai Samuel che, per il fatto di essere disabili, sono costretti a non uscire di casa o peggio a mendicare.