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Dance In-It a Bhubaneswar, giorno 4: tutte insieme per Mahakali

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Dance In-It a Bhubaneswar, giorno 4: tutte insieme per Mahakali

Oggi è una giornata speciale: Lucrezia performerà Mahakali, la dea che ha la forza di distruggere i demoni ma che sa anche essere compassionevole al Rabindra Mandap per il festival Odissi International. Facciamo lezione con Ileana al mattino e continuiamo lo studio della coreografia che sta nascendo sotto i nostri occhi e nella nostra pelle. Ogni tanto ha uno sguardo perplesso, insoddisfatto, quasi infastidito. Non so se per la nostra interpretazione, per la poca aderenza ai suoi desideri e se proprio è qualcosa che accompagna il processo creativo. A me capita con la scrittura: un senso di malessere che si abbina a volte a una sottile nausea da troppe possibilità che si muovono intorno prima di afferrare quella “giusta” che invece procura un senso di appagamento e rilascio di tensioni.

Finita la pratica Lucrezia ed io andiamo direttamente in teatro perché la sua performance è nel pomeriggio. I camerini sono stanzoni con gli specchi, molto semplici, i bagni spartanissimi. Mangiamo una mezza barretta proteica. Arriva Kamal che, oltre ad essere un ottimo danzatore della Rudraksha, è un bravissimo truccatore. Non lo vedevo da 10 anni esatti: mi sembra uguale. Ci facciamo i complimenti per la reciproca magrezza e il non invecchiamento ma lui mente. In realtà questi 10 anni sembrano non essere passati: le anime non invecchiano.

Ci spostiamo in una sala dove alcuni musicisti stanno provando insieme a una coppia di danzatori fantastici. Arrivano Carlo e Petra. Chiedo loro se hanno del cibo e subito condividono un caschetto di bananine piccole deliziose. Poi Petra fa amicizia col flautista che le costruirà un bansouri.

Il trucco procede, le chiacchiere anche. La tensione pre-spettacolo si amplifica quando Lucrezia è chiamata sul palco a ritirare un premio prima della performance. Cosa strana, tanto che danzatori e danzatrici si presentano col trucco o la vestizione a metà. Già che qui prima e dopo non hanno un ordine prestabilito.

Porto la chiavetta con la musica al mixer, speriamo vada tutto bene.

E poi andiamo in sala. Lucrezia è in scena: splende nella sua dea, è lei stessa dea, sembra più alta e più grande, le espressioni sono potenti e terrifiche. Nei momenti in cui taglia la testa ai demoni il pubblico applaude a scena aperta, scatta foto e video. Per me è stupendo vederla: vedo il suo daimon fiorire, so quanti sforzi, sacrifici, momenti di frustrazione ci sono dietro. Quanta vita ha dedicato all’odissi come studiosa e come praticante. Quando era già qui e io ancora a Torino mi mandava dei “Palaspodcast”, dei vocali di aggiornamento da Palaspalli con tutte le difficoltà e lo sconforto e anche la bellezza, che c’è sempre, anche quando sembra di no.

Nel frattempo sono arrivate le ragazze di Dance In-It, elegantissime per l’occasione con sari luminose. In sala vedo anche il turbante dell’amico mister Bedi che non ho ancora incontrato. Dopo la performance ci fermiamo a vedere altri spettacoli ed è tutto molto interessante: qualcosa mi piace di più, qualcosa di meno ma l’emozione dello spettacolo dal vivo è sempre unica.

Torniamo a casa. Ci sarà qualcosa da mangiare?