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Creta: isola da vivere con tutti i sensi. Udito

Moni Arkadiu

Creta: isola da vivere con tutti i sensi. Udito

Il suono di Creta è un mix di mare, vento e cicale.

Tutte e tre si muovono a onde. Il mare cambia sempre suono, ad ogni onda che si infrange sulle rocce, sui ciottoli o sulla sabbia.

Il vento sussurra fra gli ulivi, invitandoli alla danza e loro piegano i rami creando ricami argentati con le foglie sopra scure e sotto chiare e poi si chinano, risalgono e si flettono ancora di più. Sembrano disegnare anche loro un mare verde che dialoga con quello blu.

Nelle due settimane a Creta, siamo stati ospiti di due case diverse grazie a Home Exchange: una nel Nord Ovest e una nel Sud Est. Due ottime basi per muoversi e fare tutto il giro dell’isola o quasi. La prima notte ho quasi avuto freddo, tanto era ventilata la casetta in mezzo agli ulivi, sulle colline, vista mare. La cosa più incredibile è stato il risveglio con un suono assordante: le cicale. Sono compagne quotidiane di concerti a tutte le ore, soprattutto quelle centrali e calde.

Poi c’è la musica greca nelle taverne e alla radio in auto. Ha una sua riconoscibilità, fa compagnia, appaga chi viaggia perché fa sentire in Grecia.

Infine c’è musica delle musiche: il silenzio. Quello intenso dei siti archeologici quando ci si allontana dai turisti, ci siede all’ombra di qualche albero a vibrare con le pietre che hanno visto e sentito passare i millenni. C’è quello dei monasteri in cui nutrirsi di pace e quiete. C’è quello delle icone bizantine che di guardano nelle loro solide certezze, come a chiederti: e tu a che punto sei?