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Natale in India: il live blog su la stampa con una notte molto speciale

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Natale in India: il live blog su la stampa con una notte molto speciale

http://live.lastampa.it/Event/Bollywood_Party/100587536

Natale in India

Vivo in casa di una famiglia indiana: una piccola Villa del 1912, che assomiglia un po’ alla casa di Biancaneve e o sette nani. Loro, i proprietari, i Gonsalves, di origine indo-portighese, cattolici, abitano al piano di sotto, sopra siamo 5 ragazze, in realtà ci sono 3 doppie, una cucina, un bagno e una sala, ma io ho una singola uso doppia. Un piccolo vizio. Le mie 4 compagne sono tutte indiane, di varie parti: Kerala, Rajastan, Gujarat. Studiano al college. Facciamo tutte orari molto particolari e ci incontriamo poco. Io sono la più casalinga…

la casetta
La casa è semplice, la mia stanza non ha i vetri ma solo gli oscuri di legno, la doccia calda si fa miscelando l’acqua bollente del piccolo boiler a quella fredda che esce dal getto in alto. Non c’è box doccia e, quando si fa, tutto il resto di innaffia, carta igienica compresa. Fuori dal bagno 2 lavandini per denti e piccole abluzioni. Ognuna ha il suo armadietto-beauty.
In cucina ci sono 2 frigo, 2 fuochi con bombola e ognuna di noi ha il suo scomparto con una scatola di metallo, in modo che i topolini che abitano nel solaio non mangino i cornflakes.
Tutto molto semplice, ma non manca nulla.
La cosa che mi piace di più sono i pavimenti non perfettamente in piani, i muri un po’ sghembi. Un posto davvero accogliente e sorprendentemente silenzioso. Qui sotto non passano auto. Da una parte c’è quasi una foresta e a 2 passi il mare di Carter Road. Mi svegliano i corvi e gli uccelli. A volte i cani. Meraviglioso.
Per Natale sono tutte a casa e così Peter e Loretta mi invitano al loro Natale. Forse faccio oro un po’ pena, senza marito e senza famiglia.

La messa di mezzanotte
Per i tempi indiani arrivare puntuali è strano, cominciare in anticipo impossibile. Eppure la messa di mezzanotte comincia alle 22. Sì perché dopo gli attentati del 26/11 a mezzanotte non è più garantito il servizio di polizia nelle strade, solo nei grandi alberghi o luoghi definiti a rischio.
Arriviamo alle 21.30 a Saint Ann a Bandra.
La chiesa è illuminata a giorno addobatissima di festoni che si muovono al ritmo delle ventole a soffitto. Fuori, nel cortile, c’è un grande schermo perché si prevede il pienone e le telecamere sono già puntate sull’altare.
Entrano signori in giacca e cravatta, signore in sari elegantissimi e festosi, ragazze in minigonna e spalle scoperte, tacchi alti e scarpe da ginnastica. C’è un po’ di tutto, ma l’idea è quella di vestire con gioia l’abito buono per la festa.
Si comincia con “Adeste fideles”, che bello, posso cantare anche io! Ma la seconda strofa è già tradotta in inglese.
La messa è ricca di canti bellissimi, molto curati, a più voci. Per il resto è una funzione piuttosto simile alle nostre. Uniche diversità: non c’è acquasantiera e si entra senza fare nessun segno della croce: al momento dello scambio della pace non ci si dà la mano, ma si congiungono le mani al petto e ci si inchina verso la persona a cui si rivolge l’augurio guardandosi negli occhi; non ci sono incensi, ma come, qui dove tutto profuma di incenso?

La cena
Torniamo a casa: ci sono i due figli con le mogli e un nipote indocinese (la mamma è cinese), la figlia arriverà domani.
Io ho portato un panettone dall’Italia che viene tagliato in pezzi piccoli come un dono prezioso da centellinare e far durare nel tempo, c’è un vino rosso dolce indiano e delle patatine fritte.

Il taglio del panettone
Ormai è mezzanotte. Fuori i maschi stanno allestendo il barbecue: stanno accendendo il fuoco e marinando la carne nello yogurt. Loretta, la mia “mamma” indiana ha ordinato per me del cibo cinese, al riparo da latte, lattosio e derivati vari. E così, con tutta calma il cibo arriva, ormai è l’1.30. Che meraviglia. Si va in cucina a servirsi e si torna in salone sotto la ventola. La quale, per un principio fisico che mi sfugge ma che sperimento nella pratica, sta attirando dentro la stanza tutto il fumo prodotto dal barbecue, forse ci stiamo affumicando. Spalanchiamo tutto, e nonostante le pale arrivano le zanzare. Le mie caviglie sono sotto assedio. Bracciale di citronella agisci per la miseria!
Facciamo le foto. Con me e senza di me.

Ritratto di famiglia
Mangiamo. Riso fritto, pollo agro-dolce. pesce fritto. Tutto buono. Mi dicono che mangio poco (proprio come farebbe la mia mamma italiana) e ne prendo ancora.
Ora si può andare a dormire con la pancia strapiena.
Mi dicono che forse Luca sarà triste da solo. E allora registriamo tutti un messaggio vocale su whatsupp con “we miss you”.
Grazie per lo splendido Natale, per l’accoglienza e per la piacevolezza dello stare insieme a condividere le cose semplici e importanti della vita, dando loro il valore che meritano.