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Mindfulness: diario di una mente elefante da addomesticare. La meditazione continua

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Mindfulness: diario di una mente elefante da addomesticare. La meditazione continua

Day 4 Week 9

Medito dopo pranzo. Sono a casa del mio compagno, nuovi rumori e profumi e suoni. Scelgo una guidata da mezz’ora corpo, respiro, suoni e pensieri.

Sono seduta su un cuscino diverso, di quelli fatti ad abbraccio, non so come si chiamino e mi sembra straordinariamente comodo. Ho freddo alle mani e quindi nella postura e nel corpo sento molto le dita fredde sulle ginocchia. I pensieri vanno e vengono. Mi fanno un po’ male le articolazioni e ho un po’ sonno. Sento la schiena meno rigida rispetto al mio cuscino e apro la mascella per ammorbidire meglio la schiena. Respiro. All’inizio mi impongo un ritmo, poi lo lascio andare. Penso alla vendetta calda o fredda, come mi ha detto prima il mio medico, torno al respiro. C’è differenza fra la vendetta calda e fredda? E la vendetta cosa è? Torno qui al corpo, al respiro, ai suoni diversi. C’è un cuculo, lo adoro, mi sa tanto di inizio dell’estate. Ho voglia di viaggi e di muovermi. Solo pensarlo mi allarga il cuore. Certo bisogna capire un po’ di cose prima. Ascolto, le scale, l’aereo, il frigo che sussurra. Un pensiero forte. Come si fa a tranquillizzarlo e a renderlo più neutro? Respiro, uno per volta. La mente corre ad altro, lontano, progetti, meglio questo o quello, cose così. Torno qui. Sto, mi emerge quasi un piccolo sorriso nel cuore e sulle labbra. Mi fa bene.