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Dalla Gallia alla Galizia. Giorno 7: meravigliosa Costa da morte.

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Dalla Gallia alla Galizia. Giorno 7: meravigliosa Costa da morte.

Partiamo da Muxia, ma vorremmo fermarci qui una settimana almeno e puntiamo a Camariñas, paesino di pescatori famoso per i pizzi. Lungo la strada vediamo tantissimi horreos, i famosi granai galiziani: sono costruzioni simili a casette, su pilastri di pietra per impedire l’accesso ad insetti e topi. Alcuni sono semplici, di pietra con ampie feritoie orizzontali, tetti spioventi e porticine. Altri sono bellissimi, più elaborati e complessi. Quasi tutti hanno una croce, spesso celtica, o due, sopra il tetto e hanno un’aria magica.


La costa che esploriamo oggi è chiamata Costa da Morte perché moltissime navi hanno fatto naufragio qui e non solo in epoche passate. A Neria c’è persino un centro di interpretazione di naufragi, fari e segnali marittimi della Costa da Morte. Molto interessante, vale una sosta.
Fra cieli blu, spiagge bianchissime e di sabbia molto fine, distese di erica, rocce, cimiteri (bello quello inglese vicino a cabo Vilan), vento, dirupi che cadono dritti in mare, la giornata è tutto un inseguire stradine, spesso sterrate, per cercare possibili accessi al mare. La Cinquecento gialla è all’altezza della situazione e non ci abbandona mai.
E dopo mare mare mare arriviamo a A Coruña: la città non è bellissima e ha un’aria un po’ fané ma la spiaggia è spaziosa, bianca e molto pulita. Sulla piazza principale c’è grande movimento e uno spettacolo di magia. Domani si punta alle Rias Altas.