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Quando le parole ne contengono altre come gastronomia e astronomia

fragola

Quando le parole ne contengono altre come gastronomia e astronomia

Mi piacciono le parole. Mi piace giocarci, inventarle, scomporle, guardarle da vicino, studiare le etimologie, scompigliarle, stropicciarle. stressarle, ammucchiarle e disfarle.

 

Mi piace quando una ne contiene un’altra. L’estetica ha dentro l’etica, necessaria ha l’aria, chiamare ha addosso amare ma anche il mare, il disagio ha l’agio, la fragola fa gola, il rumore ha un suo umore, la relazione va verso un’azione come la distrazione e l’immaginazione, la gastronomia contiene l’astronomia. Forse per questo i ristoranti hanno le stelle.

 

Mi piacciono anche quelle che fanno dei ponti: la cultura ha dentro la cura, la premura ha qualcosa che la rende pura, l’orecchio ha un suo occhio.

 

E così via. Guardando il mare o gli alberi o le nuvole. Lasciando che le sillabe arrivino e accarezzino le intuizioni, come fanno gli avverbi in -mente, anche se un po’ antipatici e pesanti: cambiano la forma dei pensieri, che non sempre sono seri.