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Cose che ho notato passeggiando per Torino nella settimana di ferragosto

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Cose che ho notato passeggiando per Torino nella settimana di ferragosto

Stamattina, 16 agosto, ho fatto un giro a piedi in centro e ho notato che:

  1. la città non è deserta e ci sono molti turisti: ho sentito parlare francese, spagnolo e tedesco in pochi metri
  2. molte panetterie sono chiuse, così i piccoli negozi e le edicole. Ancora una volta vincono i supermercati
  3. molti bar e ristoranti sono chiusi e quelli aperti sono spesso pieni pieni
  4. i pochi torinesi ne approfittano per fare compere in solitaria con gli ultimi saldi e così ci incontriamo tutti negli stessi posti
  5. ci sono poche auto e questo, insieme a un certo lassismo vacanziero, determina un uso creativo dei semafori: i pedoni passano quando vogliono e gli automobilisti sembrano non avere fretta ma aspettare il loro turno con pazienza
  6. i banchi al mercato sono ridotti ma la merce no, è in attesa di sguardi
  7. chi sta a casa spalanca le finestre e, pensando di essere solo o sola, si lancia in soffritti multilivello, battitura professionale dei tappeti appesi sui balconi, traslochi di oggetti con amici compiacenti e sudati, ascolto della musica ad alto volume, visione di film o serie tv in dolby sorround, espressioni corporee miste e variegate
  8. i turisti solitari con cartina sono dotati ormai di telefoni e navigatori, quindi vanno spediti verso musei e attrazioni senza più fermarsi agli angoli per capire come orientare la mappa e chiedere informazioni
  9. non si trova tutto quello che si cerca e quindi si diventa più fantasiosi
  10. la città ha una prospettiva diversa, sembra una città invisibile di Calvino o un negativo fotografico e ha un fascino nuovo: ti chiede di guardarla con occhi diversi, come se fosse la prima volta