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Capoeira, il combattimento è dolce come una danza

Capoeira, il combattimento è dolce come una danza

Per chi fa arti marziali non è una arte marziale, per chi balla non è una danza, per chi la pratica è un “gioco”. Che cosa è la capoeira? Il sesto Festival Internazionale di Capoeira Senzala Torino 2013, da oggi a domenica 28 aprile, è un’occasione per scoprirlo. Una intensa settimana di musica, danza, allenamenti, incontri con capoeristi da tutto il mondo.
Protagonista assoluta l’affascinante arte brasiliana in forma di danza di origine africana ma anche ma anche samba, musica dal vivo, cene e occasioni di scambio. In più jongo, ballo popolare il cui l’ombelicata, il colpo di ombelico è protagonista; maculelè, la danza dei bastoni; danza degli Orixas, le divinità del candomblé; forró, ballo di coppia dinamico e divertente.
Il festival è organizzato dall’instancabile Mestre Pelé, Adriano Silva, e dall’associazione Camuguerè.
“Questa edizione è molto particolare – racconta orgoglioso Pelé, perché festeggiamo i 50 anni del gruppo Senzala, fondato nel 1963 da Mestre Peixinho, Marcelo Guimaraes, a Rio de Janeiro. Per questo abbiamo una novità assoluta: sarà il primo festival di capoeira interamente trasmesso sul web attraverso il nostro sito www.torinocapoeira.it”.
Numerosi gli invitati da tutto il mondo. Da Amsterdam, Stoccolma, Ginevra, Belgrado, Roma e dal Brasile. Da Torino Mestre Chita, Contramestre Guto, Professor Boneco.

“La cosa più importante – spiega Mestre Pelé – è lo scambio con persone di altri paesi. La capoeira è nata in Brasile ma ha assorbito varie culture. Per questo insegna a rispettare le differenze”.
La capoeira è infatti incontro fra gli schiavi africani portati in Brasile, gli indios e la cultura dominante bianca. Sinuosa, imprevedibile e divertente, è danza, lotta, malizia. Nello spazio della roda, il cerchio in cui si gioca al suono dei tamburi e del berimbau, strumento a una corda con una zucchetta, scorre un’energia travolgente. Si canta e si battono le mani mentre due giocatori al centro si sfidano con acrobazie, finte, attacchi e schivate. Si impara a proteggere i nuovi arrivati, a sfidare quelli più bravi, ad esprimersi. Il gruppo diventa una famiglia. Una tribù. Nasce un’armonia unica. Se a qualcosa assomiglia, è proprio la vita: un’esperienza in cui si ride, si soffre, si cade e ci si rialza. “L’importante è alzarsi una volta di di più di quante si è caduti” dice Pelé.

Lunedì 22, mercoledì 24 e venerdì 26 allenamento alla scuola Muratori in corso Tortona 41 alle 20, martedì 23 alla scuola Avogadro in corso San Maurizio 8 alle 20, giovedì 25 aprile in piazza San Carlo dalle 16.
Sabato 27 alla scuola Zumaglia in via Zumaglia 41 stage di danza dalle 9.30 del mattino e nel pomeriggio batizado, la cerimonia con cui i nuovi allievi entrano nella comunità e graduaçao, il cambio di corda per gli esperti. Domenica lezioni alla Zumaglia dalle 13.
Costi; 65 euro l’intera settimana, 55 due giorni, 40 un giorno, 35 per tutte le lezioni di danza e 15 per un’ora.

www.torinocapoeira.it
346 8946880-377 3018427

La Stampa 22 aprile 2013
http://www.lastampa.it/2013/04/22/cronaca/appuntamenti/capoeira-il-combattimento-e-dolce-come-una-danza-urgJQceYm01MbSqZv6tMVL/pagina.html