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Buon compleanno Gandhi: il kadhi e la nostalgIndia

Khadi

Buon compleanno Gandhi: il kadhi e la nostalgIndia

Oggi, 2 ottobre, è la giornata internazionale della non violenza. Si celebra la nascita del Mahatma Gandhi nel 1869. In India è un giorno festivo. E io ho un attacco di nostalgIndia fortissimo.

Amo l’India e mi manca tanto. Ci sono stata più volte anche per tempi lunghi e per studio. A Mumbai fra gennaio 2013 e marzo 2014 per scrivere una tesi di dottorato sulla danza nel cinema di Bollywood: la tesi è diventata un libro e Bollywod Party, il blog di quel periodo indimenticabile è online sulla Stampa.

 

Il khadi

Il khadi è  il tessuto indiano grezzo di cotone filato con il filatoio a ruota (chakra), ritratto al centro della bandiera indiana. Il khadi è diventato il simbolo della lotta per l’indipendenza. Se ogni indiano e ogni indiana (coinvolgendo le donne nel processo  di indipendenza) avesse filato almeno un’ora al giorno, diceva Gandhi, l’India avrebbe boicottato le stoffe inglesi e sarebbe stata autosufficiente.

Attratta da questa storia di resistenza al colonialismo non violenta sono andata nel negozio storico che vende khadi a Mumbai. Che meraviglia: 2 piani di stoffe e tessuti. I colori non sono vivacissimi, i modelli di kurta e salwar kameez sono molto classici, le taglie non sono tutte disponibili, il gusto è molto basico e un po’ retrò, forse anche in memoria di Gandhi, una semplicità vagamente fané. Da un momento all’altro me lo immagino sbucare con la sua piccola dhoti, mini abito che filava da solo.

 

L’odore dell’India

Ho comprato un kurta rosso e giallo, con bordino color salmone (chissà perché) sul collo. Un po’ rigido e duro all’inizio, si è poi ammorbidito ed è stato con me in tutti i viaggi in India. Pratico, fresco, si asciuga in un amen. Ma la cosa più bella, ora che manco dall’India da 5 anni è che profuma di India, nonostante tutti i lavaggi: un misto di olio di sesamo e curry e gelsomini e sudore e smog e sale. L’odore dell’India non va via dagli abiti. E soprattutto dal cuore: è uno stato dell’anima. Io tengo tutti i pezzi che vengono dall’india vicini e nello stesso armadio. Ogni volta che la nostalgIndia diventa insopportabile, come stamattina, apro l’armadio, affondo il naso nel khadi o nelle altre stoffe e sto subito meglio.